Call center all’estero

Quella di creare dei call center all’estero non è certo una novità. Se ne creano per attività di customer care o a supporto delle vendite come inbound e outbound.

Il dubbio a questo punto potrebbe essere piuttosto essere un altro: dove aprirlo? Per lungo tempo le due soluzioni utilizzate principalmente sono state quelle della Tunisia e dell’Albania. Due Stati, ognuno con peculiarità diverse, in cui non è difficile trovare personale a buon mercato in grado di parlare un italiano decente.

Tuttavia, nel corso del tempo, queste due soluzioni hanno fatto emergere un loro limite intrinseco: nessuna delle due è all’interno dell’area UE e ciò porta a tutta una serie di problemi da considerare per quello che attiene la gestione dei dati utente e la privacy.

Alla fine, e a molti di voi sarà capitato di farne esperienza in prima persona, quello che accade è che molte aziende hanno bisogno di doversi affidare per i servizi di call center a due strutture, entrambe all’estero, una ad esempio nelle su citate Tunisia ed Albania, ed una all’interno dell’area UE, il tutto per poter permettere agli utenti che chiamano di scegliere da quale area farsi servire.

Questa frammentazione aumenta la complessità tecnica delle soluzioni IT necessarie per il funzionamento di tali call center (basi di dati duplicate, ridondanze dei servizi voip etc), e quindi fa anche aumentare i costi.

In questo senso l’idea di aprire un call center in Bulgaria riuscirebbe a risolvere entrambe le problematiche (basso costo e presenza nell’UE) in una volta sola.

Come aprire un call center in Bulgaria

Non sono poche le aziende che hanno scelto di affidarsi a call center bulgari e, di contro, questo comporta che sono in significativa crescita le opportunità per quegli imprenditori italiani che vogliono orientarsi a creare attività di questo tipo.

Come? Noi di VR and Partners possiamo supportarvi in ogni singolo passo di tale progetto. I nostri consulenti aziendali possono infatti aiutarvi inizialmente a valutare il business plan. Fatto questo attraverso la nostra consulenza legale potrete richiedere la cittadinanza bulgara necessaria per accedere agli incredibili vantaggi fiscali di questo Paese: ovvero quello di avere una tassazione sulle persone fisiche al 10% e di poter costituire società di diritto bulgare anch’esse beneficiarie di una tassazione al 10%. Con i nostri esperti potrete completare questi passi con il minimo sforzo da parte vostra.

E una volta costituita la vostra nuova società in Bulgaria? Una volta arrivati sin qui non vi abbandoniamo a voi stessi. Attraverso i nostri esperti di real estate in zona vi aiuteremo a trovare i locali giusti alle condizioni migliori in cui aprire il vostro call center, ed i nostri esperti di IT vi potranno supportare anche nella implementazione di tutte le soluzioni tecniche necessarie (setup dei server, connessioni voip per le chiamate gratuite verso l’Italia, etc).

Rimane quindi un ultimo passo: la selezione del personale. Anche qui i nostri consulenti possono aiutarvi nella selezione, secondo il target di riferimento del vostro call center. Ovvero potremo aiutarvi a trovare bulgari in grado di parlare italiano o italiani che vivono in Bulgaria con un livello di preparazione medio alto se il vostro vuole essere un customer care; o viceversa dei venditori online per i servizi di inbound e outbound.

Conviene aprire un call center di lingua italiana in Bulgaria?

La risposta a questa domanda è decisamente sì. Per due motivi. Il primo: il costo del lavoro. Secondi i dati di Eurostats il costo del lavoro in Bulgaria è quasi un quinto di quello di italiano. Il secondo riguarda il “capitale umano”: la preparazione scolastica e post scolatica media in Bulgaria è decisamente più alta rispetto a quella di altri Paesi come i prima citati Albania e Tunisia. Ciò significa che è possibile offrire un servizio di call center più professionale e quindi anche a maggior redditività.

Insomma un servizio completo dalla A alla Z nato per gli imprenditori dei quali comprendiamo le difficoltà nell’immaginare di spostare il loro centro di azione dall’Italia alla Bulgaria.