Sappiamo, perché è il nostro lavoro e perché ne abbiamo parlato tante volte, che molti imprenditori scelgono di aprire una società in Bulgaria perché il trasferimento dall’Italia verso questa nazione è l’unica possibilità per far sopravvivere la propria azienda o la propria attività. Ciò avviene principalmente per questioni di natura fiscale: non bisogna essere dei geni della finanza per capire che una qualsiasi attività economica, che sia essa un’industria o uno studio professionale, ha più probabilità di sopravvivenza dove le tasse erodono solo il 10% degli utili (guarda caso, la Bulgaria) piuttosto che in una nazione dove la pressione fiscale sugli utili supera velocemente il 50% (guarda caso, l’Italia). Detto ciò è chiaro che migrare, se stessi e la propria attività, dall’Italia alla Bulgaria non è un giochino che si fa ad occhi chiusi. E’ facile aprire una società in Bulgaria, ma può essere difficile doversi allontanare da affetti, famigliari, amici. E su questo punto che si gioca però un forte fraintendimento che deriva dalla scarsa conoscenza della materia.

Una scarsa conoscenza che possiamo sanare velocemente e con le seguenti informazioni. La prima: il fatto che domani spostiate la vostra residenza fiscale in Bulgaria non significa che non dobbiate più metter piede in Italia. La seconda: esistono precise limitazioni che ci aiutano a capire quanto tempo è comunque possibile trascorrere in Italia dopo aver preso la cittadinanza bulgara. Proviamo a essere di seguito più chiari rispetto a questo secondo punto. Supponete che siete un imprenditore che, grazie ai nostri servizi aziendali, velocemente e in pochi giorni riesce ad ottenere l’agognata residenza fiscale in Bulgaria. Cosa succede da quel momento? Beh il primo effetto, non da poco, è che dovrà comunicare al suo commercialista (che a sua volta dovrà comunicarlo alle autorità fiscali locali) che da quel momento in poi gli utili della sua attività non verranno più tassati in Italia, in quanto non più residente.

Sempre da quel momento, una volta che i nostri collaboratori avranno completato tutte le pratiche formali, sarete iscritti all’anagrafe tributaria bulgara, e con vostra gioia, aderirete al regime fiscale di vantaggio presente in questa nazione dove gli utili vengono tassati con una aliquota unica del 10% a prescindere dal vostro reddito. Fatto questo non dovrete far altro che “evitare” di perdere il riconoscimento (da parte dell’Italia) della vostra nuova residenza in Bulgaria. Come? Semplicemente ricordando la regola d’oro che vale per chi prende la residenza fiscale in Bulgaria o in qualsiasi altra nazione estera provenendo dall’Italia: affinché il fisco italiano non vi reinserisca automaticamente nella propria anagrafe è necessario che trascorriate in Italia meno di sei mesi l’anno. Ed attenzione ad un ultimo ma interessante punto. Se, ad esempio, avete preso la residenza fiscale in Bulgaria, non è necessario che trascorriate del tempo minimo in Bulgaria per non rischiare di essere di nuovo considerati dei contribuenti italiani. Dovrete, come detto, essere fuori dall’Italia per almeno sei mesi l’anno, a prescindere da dove sarete o andrete. In Bulgaria come negli Emirati Arabi. Se ogni anno trascorrerete almeno 6 mesi fuori dal Bel Paese non sarete più sottoposti al regime fiscale italiano.