Nel nostro blog vi abbiamo più volte parlato delle straordinarie opportunità che la Bulgaria offre a chi vuole investire sul proprio territorio, in primis grazie alla tassazione ipervantaggiosa proposta tanto sulle persone fisiche quanto su quelle giuridiche.

Ebbene in questo post vorremmo andare un po’ più nel dettaglio di questo tema, andando in particolare a sviscerare tutto quelle che attiene le imposte dirette, cercando di darvi un quadro chiaro delle differenze tra il quadro normativo italiano e quello bulgaro; solo a partire da questo confronto, infatti, ne siamo convinti, è possibile avere qualche informazione in più per poter comprendere fino in fondo quali siano i vantaggi che spingono sempre più imprenditori italiani a delocalizzare il loro business qui in Bulgaria.

Partiamo dalle persone fisiche. In Italia la tassa di riferimento a riguardo è l’IRPEF, ovvero l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche. Ha un carattere a scaglioni crescenti ovvero la percentuale di tassazione aumenta man mano che aumenta il reddito della persona fino a sfiorare il 50%. In Bulgaria l’imposta sulle persone fisiche ha invece una unica aliquota al 10%, cosiddetta flat tax, a prescindere dal reddito della persona. Che guadagnate 10 mila euro o 10 milioni di euro avrete sempre e solo un’unica aliquota fiscale al 10%. Un’aliquota che si abbassa poi al 5% per la tassazione dei redditi da interessi su capitale.

Passiamo ora alle persone giuridiche. In Italia ce ne sono due l’IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) e l’IRES (Imposta sul Reddito delle Società).  L’IRAP è un’imposta standard che si applica ai guadagni netti di tutte le aziende ed ha una aliquota al 3.9%. Per quanto riguarda l’IRES invece l’aliquota è al 24% ed è anch’essa fissa a prescindere dal reddito prodotto dalla persona giuridica a cui si applica.

Anche in questo la situazione bulgara è molto più semplice, con una flat tax al 10% sui redditi prodotti da aziende, imprese e industrie a prescindere dal fatturato e, soprattutto, dagli utili (ovviamente l’imposta si applica solo agli utili).

Rimane un punto aperto che è quello relativo all’IVA. In Italia l’Imposta sul Valore Aggiunto è per lo più al 22% per il grosso delle attività. In Bulgaria l’IVA massima invece è al 20% ma per alcuni settori, come quello turistico, l’imposizione IVA si assesta su valori del 10% circa.