Che siate un libero professionista o il proprietario di una azienda, che vi occupiate di servizi o di una vera e propria attività produttiva, ecco qui per voi 5 motivi per delocalizzare in Bulgaria.

Si tratta di vantaggi che già altre volte abbiamo avuto modo di conoscere all’interno di questo blog ma che, in questo post, proviamo a riassumere per una più immediata comprensione anche da parte di chi ha scarsa familiarità con tali pratiche aziendali.

1) Pressione fiscale sulle aziende. In Bulgaria vige la flat tax sugli utili di impresa: una flat tax al 10%, tra le più basse di tutta l’area UE. Se non si tratta praticamente di una situazione “esentasse” poco ci manca, tenendo conto che anche in Bulgaria c’è la possibilità di dedurre tutti i costi di impresa e quindi la percentuale suddetta si applica solo agli utili, ovvero a tutto quello che rimane tolte le spese.

2) Pressione fiscale sulle persone fisiche. All’inizio di questo post vi abbiamo detto che i vantaggi della delocalizzazione in Bulgaria si applicano anche ai liberi professionisti, ovvero a chi vive del proprio lavoro pur non gestendo una vera e propria impresa. Prendiamo ad esempio il caso di uno sviluppatore software, un esempio tipico di professione che può essere esercitata anche da remoto senza problemi e che, nel caso dei freelance, viene spesso esercitata in solitaria. Ebbene, anche ai liberi professionisti ed in generale le persone fisiche (quindi anche i dipendenti delle aziende) si applica la flat tax al 10%. Altro scaglioni IRPEF ad imposta progressiva come in Italia dove ormai, guadagnare tanto è diventata una colpa da punire con imposizioni fiscali assurde.

3) Area UE. La Bulgaria appartiene all’Unione Europea, un dato non secondario soprattutto per chi si occupa della produzione di beni. Mettetevi nei panni di chi ad esempio ha una fabbrica per la produzione di manufatti e la delocalizza in Bulgaria: ebbene questo imprenditore anche dopo la delocalizzazione in Bulgaria potrà continuare ad esportare i propri prodotti in tutti i Paesi dell’area UE senza dazi e tasse doganali, mantenendo quindi prezzi competitivi.

4) Costo del lavoro. A proposito di competitività: il costo del lavoro in Bulgaria è un quarto di quello italiano. Cosa significa? Molto semplice: significa che se, mediamente, in Italia, un operaio assunto in regola ha un costo industriale mensile di circa 2500 euro, in Bulgaria tale costo si ridurrà a soli 500 euro. E i 2000 euro così risparmiati? Sono ulteriori margini per l’imprenditore, ovviamente

5) Trasporti. Torniamo ancora una volta all’esempio dell’imprenditore che ha delocalizzato la propria azienda manufatturiera dall’Italia alla Bulgaria. Vorrà quindi esportare i suoi prodotti? Anche qui i vantaggi non gli mancheranno: la posizione di questa Nazione è infatti ideale per poter velocemente raggiungere tanto i mercati dell’Europa Centrale (Germania, Austria e Italia in primis) tanto quelli orientali (Russia e Turchia).