Spesso nei post di questo nostro blog teniamo a sottolineare l’importanza del fatto che la Bulgaria appartenga ormai dal 2007 all’Unione Europea. Un particolare non da poco specialmente per chi, dall’Italia, decide di spostare il proprio business qui per approfittare della tassazione molto bassa e di un costo del lavoro (e della vita) altrettanto basso. Un particolare, quello dell’adesione all’UE, che sta “particolarmente” a cuore a chi in Bulgaria produce beni di qualsiasi genere. Sì perché, una volta prodotti, come ogni imprenditore che si rispetti, il prossimo passo dovrebbe essere quello di esportarli fuori dalla Bulgaria verso mercati più grandi come lo stesso mercato italiano, o quello tedesco o quello francese. Ebbene grazie al fatto che la Bulgaria è uno stato dell’UE a tutti gli effetti tali esportazioni non sono soggette a controlli ne ad oneri doganali, con un notevole risparmio sui costi di logistica e, quindi, anche una maggior concorrenzialità sul prezzo del prodotto che si va ad offrire.

Oggi però l’appartenenza della Bulgaria all’Unione Europea porta anche una seconda buona notizia in dose. Sì perché proprio nei giorni scorsi la Commissione Europea ha dato il suo primo via libera al “Piano di Ripresa e Resilienza” della Bulgaria. Si tratta di un piano di sovvenzioni di 6.3 Miliardi di Euro che verranno erogati dall’Unione proprio a favore della Bulgaria. Il piano, discusso sino all’inizio del 2022, prevede che su un totale di 6.3 Miliardi il 59% circa venga utilizzato per il raggiungimento di obiettivi di ammodernamento energetico attraverso tre azioni principali: decarbonizzazione nella produzione di energia, attraverso l’implementazione di reti di trasporto nuove e sostenibili e attraverso il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici pubblici e privati.

Ma quello dell’energia non sarà l’unico ambito di azione. Il Piano di Ripresa e Resilienza della Bulgaria prevede infatti di dedicare quasi 2 miliardi di euro al mondo digitale. Anche qui gli obiettivi sono molto ambiziosi e riguardano due aspetti in particolare: il primo è quello relativo alla formazione attraverso il miglioramento a livello collettivo nazionale delle competenze digitali. Il secondo invece riguarda la digitalizzazione della pubblica amministrazione anche attraverso l’implementazione di nuove reti di telecomunicazione ad alta capacità trasmissiva come la fibra e il 5G.